lunedì 3 maggio 2010

'Italia, come stai?': i dubbi di Vanessa e la politica degli oriundi


Gli Europei di ginnastica artistica femminile hanno restituito ai grandi palcoscenici internazionali una Vanessa Ferrari ancora lontana dai suoi consueti livelli di rendimento. La 19enne bresciana, quarta al corpo libero e settima alle parallele asimmetriche, ha eseguito degli esercizi 'puliti' e senza grandi sbavature, tuttavia piuttosto agevoli dal punto di vista del coefficiente, fattore che attualmente impedisce alla giovane italiana di competere per i piazzamenti di maggior prestigio. In vista dei Mondiali di Rotterdam di metà ottobre, Vanessa inserirà delle nuove e molteplici difficoltà, grazie alle quali dovrebbe colmare l'attuale gap che la separa al momento dalla britannica Tweddle. Restano tuttavia alcuni quesiti di ardua risoluzione: dopo i molteplici infortuni del passato, riuscirà la ginnasta azzurra a tornare su standard di eccellenza? L'avvento di nuove ed agguerrite avversarie come le cinesi o la russa Mustafina influiranno sul suo morale? Sarà bene continuare nel cimentarsi in tutti gli attrezzi, oppure specializzarsi solo in corpo libero e parallele? Forse solo Vanessa, dentro di sé, conosce le risposte. Bene nel complesso Elisabetta Preziosa alla trave, la quale, errore a parte, si è confermata tra le migliori. Incoraggiano in vista di Londra 2012 i due bronzi juniores conquistati rispettivamente dalla squadra e da Erika Fasana al volteggio. Questa Italia, però, necessita come l'aria della vera Vanessa Ferrari.

Nel fioretto maschile di scherma si sta verificando quanto già accade abitualmente tra le donne: domina sempre l'Italia! Nella prova di Coppa del Mondo a Shanghai, oltre al successo di Andrea Cassarà, ha impressionato il clamoroso risultato di squadra per la selezione tricolore: ben 5 azzurri nei primi 9, con giovani come Aspromonte, Simoncelli (entrambi sul podio) ed Avola sempre più convincenti a livello senior. Un risultato di tale valore ha persino oscurato la nona piazza del campione del mondo Andrea Baldini. Insomma, dopo quello di Vezzali e company, sta nascendo un nuovo Dream Team che farà divertire gli appassionati.

Alla vigilia del Giro d'Italia di cui sarebbe stato uno degli indiscussi protagonisti, Franco Pellizotti è stato fermato dall'Uci dopo aver riscontrato nel Delfino di Bibione dei valori troppo alti rispetto al passaporto biologico alla vigilia del Tour de France 2009. Il 32enne di Latisana, dunque, non prenderà parte alla Corsa Rosa e sarà sostituito da Vincenzo Nibali. Un'ennesima piaga, quindi, funesta il ciclismo italiano, apparentemente unico bersaglio della Federazione Internazionale. Infatti è d'obbligo porsi la domanda sui motivi per i quali lo spagnolo Valverde continui a gareggiare (ed a vincere) nonostante sia squalificato per doping in Italia (sentenza tra l'altro confermata dal Tas). Resta comunque la certezza di uno sport ormai inquinato nei suoi valori morali ed etici, dove ormai ogni vittoria viene avvolta dall'ombra del sospetto.

Nello squash l'Italia ha raggiunto dei risultati storici, impensabili sino a qualche anno fa. La nazionale maschile è giunta quinta agli Europei a squadre di Aix En Provence, mentre quella femminile, invece, ha concluso in sesta piazza (dopo l'ottava della passata stagione). Se si considera che gli azzurri lo scorso anno si assestarono in tredicesima posizione, appare evidente come il salto di qualità sia stato dirompente. Nella rassegna continentale appena conclusa gli atleti italiani hanno vinto tutti gli incontri, raggiungendo il massimo obiettivo possibile (l'Italia era in seconda divisione, quindi non poteva giocarsi il podio). Guardando il ranking mondiale (Bianchetti n.40 del mondo, Swelim 42 e Galifi 52), si può notare come solo Inghilterra e Francia possiedano più giocatori tra i primi 60. Nel 2011, dunque, l'obiettivo sarà la medaglia di bronzo. Questo sport applica con profitto quella che il sottoscritto definisce la 'Politica degli oriundi'. Amr Swelim e Stphane Galifi, infatti, sono nati al Cairo (l'Egitto è la patria di questo sport), ma sono cittadini italiani e gareggiano per il tricolore. Tali giocatori hanno subito innalzato il livello qualitativo dello squash azzurro ed i risultati sono stati immediati. Con le vittorie e le medaglie aumenterà la visibilità di questa disciplina e con essa crescerà il numero di praticanti. Quando ciò avverrà, anche gli italiani 'autoctoni' raggiungeranno il livello degli oriundi. Questa politica può portare ottimi benefici a tutti gli sport, in particolare in quelli con scarsa tradizione nella Penisola (pallamano ed hockey sul prato, anche se in quest'ultimo caso qualcosa si muove con molte naturalizzate argentine).

Federico Militello

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